Abstract
DUE GIORNI DI VITA IN PIÙ
Abbiamo assistito alla morte santissima di Cecilia. Dal 26 al 28 agosto, in questo brevissimo tempo fisico e di spazio, accaddero delle cose meravigliose in Cecilia. Meravigliose. Ebbe come due giorni di vita in più. Diceva: “Io dovevo morire oggi invece adesso sono ancora viva… io devo andare in Paradiso”.
Domenica 23 pomeriggio Paolo aveva chiamato Don Giacomo perché i medici dicevano che ormai era agli sgoccioli. Il Don stava accompagnando i ragazzi al mare; girò il pulmino e prese immediatamente l'aereo. Quella sera stessa era già a Lisbona e poi a Coimbra a fare una prima visita a Cecilia. Rimase con lei tutta quella settimana. Nel frattempo, il 25 agosto, la raggiunsero assieme a Nicoletta anche le sue sorelle ed i suoi fratelli che vivevano a Roma.
La sorella Teresa era tra loro in quel momento: “Il 25 agosto 2009, dopo tre giorni di viaggio vissuti con tanta ansia e timore di non arrivare in tempo, quando siamo entrati in ospedale avevo proprio il cuore stretto e anche tanto confuso. Quando è arrivato il nostro turno siamo entrati io, la Cate, il Checco [altro soprannome del fratello Francesco]… la Zia era già nella stanza. Lei era serenissima; ma di una calma e pace così grande che mi ha liberato da ogni agitazione.
Mi ha fatto pensare: «Ma lei sa che sta per morire?».
FRATELLI MARYSON, Il cielo di Cecilia, Editrice Shalom, Ancona, pp. 90-91
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